giovedì 9 febbraio 2017

ISABELLA “la velata”




Tra i tanti capolavori di artisti famosi  che si possono ammirare al museo del Prado di Madrid mi ha particolarmente colpito un’opera diciamo “minore”. Si tratta di  una scultura di un artista italiano  poco conosciuto, Camillo Torreggiani (Ferrara 1820-1896), che in questa opera , considerata il suo capolavoro, ha saputo  dare sfoggio di uno straordinario e squisito virtuosismo. E’ il ritratto di Isabella II di Borbone, unica regina di Spagna (dal 1833 al 1868), nota anche come  “ quella dal triste destino”.
L’opera  si rifà alla tradizione delle spettacolari  sculture velate settecentesche italiane come il “Cristo velato” di Giuseppe Sanmartino del 1753 o la “velata” di Antonio Corradi conservate nella cappella Sansevero dell’omonimo palazzo di Napoli. 


Giuseppe Sanmartino, il "Cristo velato"

Antonio Corradi, la "velata"

Il Torreggiani dimostra grande maestria in tale tecnica  realizzando un velo marmoreo finissimo che fa intravedere i lineamenti del viso ed una collana.  Un’opera ricca di fascino e di mistero  che consente però ad un attento osservatore di penetrare oltre la innaturale trasparenza marmorea e percepire in quel volto note di malinconica e trepida attesa.


Sul basamento  sono visibili lo stemma della Spagna e motivi vegetali ed allegorici.  La scultura  fu eseguita nel 1855.

Camillo Torreggiani (1820-1896) di umili origini, nacque  a Ferrara, ma a  20  anni in cerca di lavoro si trasferì prima  a Bologna  partecipando alla ristrutturazione del palazzo del Podestà, quindi a Livorno operando nella chiesa di S. Maria del Soccorso e successivamente a Firenze dove si trattenne 11 anni collaborando con lo scultore Luigi Pampaloni. Ritornato a Ferrara vi aprì uno studio. Numerose sono le opere che lasciò nella sua città, ma ebbe commissioni anche all’estero.  A Madrid per il ritratto della regina Isabella  ricevette, come onorificenza,  la croce di Carlo III.  Per la Repubblica di S. Marino, eseguì il ritratto di Gioacchino Rossini


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