Cortona
Luca Signorelli
Da
tempo volevo visitare Cortona città d’arte della Toscana, sita ai confini con
l’Umbria. La scorsa settimana ho accolto con favore la proposta di alcuni amici per una pur breve
visita a questa località, con soggiorno a Borgo Syrah, un resort “del vino”,
dei Tenimenti Luigi d’Alessandro, sito a pochi chilometri dalla stessa Cortona.
Siamo giunti qui, partendo da Roma, nel primo pomeriggio. Un tiepido sole filtrava le dense nubi e irradiava, lumeggiando, le dolci colline circostanti, che digradavano sino all'orizzonte. Queste erano percorse da fitti e regolari filari di viti sonnacchiose, da distese di verdi prati e folta vegetazione. Il borgo era immerso in un silenzio quasi incantato.
Maestosa
e imponente si elevava la villa padronale ottocentesca a dominare
l’ampio e boscoso parco scandito da suggestivi ornamenti come il gazebo, il
laghetto, la serra in vetro con fontana,
realizzati a colate di cemento con
effetto grottesco. Il tutto ingentilito
da sinuose statue bianche d’impianto classicheggiante.
Accanto alla villa è posta la cantina cuore pulsante del complesso, con le sue botti colme di prezioso nettare. Qui si producono i prestigiosi vini Syrah e Viognier assai ricercati dagli intenditori italiani ed esteri ed è anche possibile seguire i vari processi di vinificazione, dalla vendemmia all’invecchiamento.
Nell’agriturismo si può soggiornare nelle diverse unità abitative, arredate con cura ed assai confortevoli, ricavate negli edifici storici dell’azienda e sapientemente ristrutturati: la Fattoria, il Frantoio ed i Magazzini. Da segnalare anche l’Osteria dove è possibile cenare su prenotazione a prezzo fisso gustando prelibati piatti della cucina locale accompagnati da eccellenti vini, tra cui segnalo il pregevole Pepe Rosa Syrah.
Il resort dispone inoltre di una bella piscina all’aperto e di una funzionale Spa, con vasca termale, una palestra ben attrezzata, sauna, bagno turco e lettini per salutari massaggi.
Siamo giunti qui, partendo da Roma, nel primo pomeriggio. Un tiepido sole filtrava le dense nubi e irradiava, lumeggiando, le dolci colline circostanti, che digradavano sino all'orizzonte. Queste erano percorse da fitti e regolari filari di viti sonnacchiose, da distese di verdi prati e folta vegetazione. Il borgo era immerso in un silenzio quasi incantato.
Accanto alla villa è posta la cantina cuore pulsante del complesso, con le sue botti colme di prezioso nettare. Qui si producono i prestigiosi vini Syrah e Viognier assai ricercati dagli intenditori italiani ed esteri ed è anche possibile seguire i vari processi di vinificazione, dalla vendemmia all’invecchiamento.
Nell’agriturismo si può soggiornare nelle diverse unità abitative, arredate con cura ed assai confortevoli, ricavate negli edifici storici dell’azienda e sapientemente ristrutturati: la Fattoria, il Frantoio ed i Magazzini. Da segnalare anche l’Osteria dove è possibile cenare su prenotazione a prezzo fisso gustando prelibati piatti della cucina locale accompagnati da eccellenti vini, tra cui segnalo il pregevole Pepe Rosa Syrah.
Il resort dispone inoltre di una bella piscina all’aperto e di una funzionale Spa, con vasca termale, una palestra ben attrezzata, sauna, bagno turco e lettini per salutari massaggi.
Ho
soggiornato con mia moglie in un appartamento del frantoio, disposto su due
piani. Le stanze erano arredate con gusto, dotate di tutti i servizi e assai curate nei particolari: nella
pulizia, nella biancheria e nella struttura messa a nuovo di recente.
L’ambiente era riscaldato a dovere ed assai accattivante, come il bouquet esaltante dei vini della casa e la
cordiale ed ospitale accoglienza dei proprietari. Questi ci hanno pazientemente
guidato alla scoperta delle bellezze artistiche, ambientali ed enologiche della
loro azienda, facendoci anche ammirare le diverse opere d’arte dislocate
all’aperto e al chiuso della proprietà. Vini eccellenti ed opere d’arte, un
binomio vincente per un’azienda di qualità.
Il
giorno seguente, di buon’ora, siamo partiti per visitare Cortona. La città domina, distesa sopra una collina
rotondeggiante, a circa 500 m. di altezza, l’alta val di Chiana. Le sue origini
si perdono nel tempo: già nel 700-600 a. C. fu un’importante città etrusca. Di
questo periodo rimangono interessanti testimonianze archeologiche e la possente
cinta muraria, del IV secolo a.C., che cinge la città per 3 chilometri. Fu
quindi conquistata dai romani e dal XV secolo venne a far parte della
Repubblica Fiorentina, seguendone le vicende storiche.
L’impianto
urbanistico del centro storico è medievale, con scorci suggestivi di archi,
sottarchi e scalinate a gomito. Numerosi sono i palazzi patrizi, di varie
epoche, con importanti portali a bugnato, sormontati da stemma gentilizio.
Dal corso
principale, si giunge a piazza della Repubblica, il cuore di Cortona, dove sorgeva l’antico foro della città etrusco
romana.
L’imponente medievale Palazzo Comunale, documentato già nel 1236 ma più volte rimaneggiato, domina con l’ampia scalinata la piazza e fronteggia il trecentesco Palazzo del capitano del popolo. Alla sinistra del Palazzo comunale, sopra un grande arco di passaggio alla via sottostante, è posta una lapide celebrativa del grande pittore barocco Pietro Berrettini noto come Pietro da Cortona (1596- 1669), qui nato. Nella chiesa di S. Chiara è conservata una sua opera giovanile. Altri due grandi artisti hanno avuto i natali nella città: Luca Signorelli (1445 ca.- 1523) considerato tra i maggiori pittori del Rinascimento e il futurista Gino Severini (1883-1966).
L’imponente medievale Palazzo Comunale, documentato già nel 1236 ma più volte rimaneggiato, domina con l’ampia scalinata la piazza e fronteggia il trecentesco Palazzo del capitano del popolo. Alla sinistra del Palazzo comunale, sopra un grande arco di passaggio alla via sottostante, è posta una lapide celebrativa del grande pittore barocco Pietro Berrettini noto come Pietro da Cortona (1596- 1669), qui nato. Nella chiesa di S. Chiara è conservata una sua opera giovanile. Altri due grandi artisti hanno avuto i natali nella città: Luca Signorelli (1445 ca.- 1523) considerato tra i maggiori pittori del Rinascimento e il futurista Gino Severini (1883-1966).
Da Piazza della
Repubblica si prosegue nella contigua piazza Signorelli delimitata da palazzi
medievali pubblici e privati. Da qui si raggiunge la piazzetta del Duomo, uno
dei più importanti monumenti della città.
La facciata è quattrocentesca, ma presenta diversi elementi architettonici di più antica data. L’interno a tre navate è assai buio e non consente una buona visione delle opere.
La facciata è quattrocentesca, ma presenta diversi elementi architettonici di più antica data. L’interno a tre navate è assai buio e non consente una buona visione delle opere.
Di particolare
bellezza nella navata destra la “Madonna del pianto” una terracotta dipinta di
ignoto artista del XIII secolo, l’unica illuminata.
Usciti dal Duomo
non si può perdere la visita al Museo diocesano posto di fronte. E’ uno scrigno
di tesori d’arte e per il suo
allestimento merita un encomio. La sala del Signorelli, uno dei miei artisti
preferiti, presenta due opere autografe di particolare bellezza: “la comunione
degli apostoli”e “Cristo deposto dalla croce”.
Anche le altre sei pale d’altare eseguite da suoi allievi,ma in alcune con qualche intervento del maestro, meritano attenzione. Nelle sale attigue primeggiano opere di Pietro Lorenzetti e del Beato Angelico, fra cui la stupenda “Annunciazione”.
Ed ancora le stazioni della via crucis dipinte da Gino Severini e nell’ex oratorio sito nella parte inferiore, una “Pietà” in terracotta dipinta d’impronta robbiana, opera forse dei Buglioni.
Anche le altre sei pale d’altare eseguite da suoi allievi,ma in alcune con qualche intervento del maestro, meritano attenzione. Nelle sale attigue primeggiano opere di Pietro Lorenzetti e del Beato Angelico, fra cui la stupenda “Annunciazione”.
Ed ancora le stazioni della via crucis dipinte da Gino Severini e nell’ex oratorio sito nella parte inferiore, una “Pietà” in terracotta dipinta d’impronta robbiana, opera forse dei Buglioni.
Il tempo tiranno non ci consente di visitare
altri monumenti e musei, ma ripercorrendo il corso principale solo qualche
piccolo acquisto. Prima di ripartire per Roma un ultimo affaccio, dalla
piazzetta murata, sull’ ampia valle sottostante dilatata verso l’orizzonte e lambita dalle dolci acque del lago
Trasimeno, che un timido raggio di sole illumina festosamente.
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