venerdì 12 maggio 2017

ERCOLE RAMAZZANI ALLA GALLERIA NAZIONALE DELLE MARCHE DI URBINO CON “LA DEPOSIZIONE DALLA CROCE” (1575)



                                                                  "Deposizione" 1575, Urbino,

Questa "DEPOSIZIONE DALLA CROCE" è una delle sue migliori opere
e si caratterizza per un misticismo figurativo dai toni fortemente emotivi, e per un cromatismo vibrante e luminoso, in una visione esasperata delle forme tipicamente manierista.

Ramazzani, ritratto e firma autografa, in "Studi Arceviesi" n. 3

ERCOLE RAMAZZANI (1537 ca.-1598)   “artista di notevole personalità rimasto finora escluso nell’opera di recupero della pittura tardo manieristica degli ultimi decenni (…) un artista anticlassico in cui la spinta accademica  viene “personalizzata” attraverso un processo creativo di notevole interesse (…) un artista sulla cui figura non è stata detta ancora quella parola che ne completi il recupero, sempre più positivo, operato in questi ultimi anni”.
                                      E. Ramazzani, "Natività con Re Magi", Arcevia, 1577

Così si esprimeva Pietro Zampetti, uno dei nostri maggiori storici dell’arte, nel 1989, nel volume 2* della sua “Pittura nelle Marche”.
Nello stesso 1989 veniva organizzato dal comune di Arcevia un primo convegno  di studi sul “Ramazzani e la pittura controriformata nelle Marche” con la partecipazione di diversi studiosi. Ma è nel 2002 che in occasione del 400° anniversario della morte del pittore  il Comune in collaborazione con la Regione Marche, la Sopraintendenza di Urbino, la Provincia di Ancona e la Comunità Montana  promuoveva la prima importante mostra di dipinti dell’artista, con un convegno di studi e la pubblicazione di un catalogo. Questo, intitolato “Ercole Ramazzani de la Rocha”, è stato curato da noti studiosi; e si voleva esaustivo ed aggiornato sulla figura del nostro artista, che  intanto veniva fatto nascere, senza fondamento, a Costa di Arcevia.


Ma nel catalogo è lo stesso Sopraintendente  Paolo Dal Poggetto a  presentare il nostro pittore in modo alquanto riduttivo ed immeritato. “Una mostra (quella di Arcevia) minore sia nel numero delle opere esposte (circa 27) , sia -si direbbe ad una prima occhiata- per la qualità del pittore presentato. Al contrario la visione ravvicinata dei suoi dipinti migliori (...) portano all’indicazione che Ercole Ramazzani – pur con i suoi limiti di discontinuità- non si sottrasse alla volontà di migliorarsi sempre! (!!!) (e per finire) (…). Da Lorenzo Lotto, di cui fu garzone più che allievo nei primi anni cinquanta del XVI secolo”.   


La mostra che pur ha consentito ad un maggior pubblico di meglio conoscere, se non scoprire, il pittore arceviese, è stata però un’occasione PERDUTA dai curatori  per approfondire la personalità del  Ramazzani  e le sue opere in rapporto all’influenza che su di lui ha esercitato, dopo il Lotto, il  grande paesaggista e botanico “arceviese” GHERARDO CIBO, suo mecenate ed amico. PERDUTA per analizzare l’apporto dei COLLABORATORI del Ramazzani nelle sue opere, a volte incostanti nella qualità, nonché la personalità di questi artisti frequentatori della sua bottega, tra cui suo figlio Giampaolo. PERDUTA per meglio conoscere e far apprezzare ancor più il versatile Ercole Ramazzani, prendendo in considerazione la sua attività di PLASTICATORE,  svolta con il cognato Giovanni Battista Bosani  e proseguita dal figlio Giampaolo.

                  E. Ramazzani, Arcevia, affreschi già nella chiesa diS. Bartolo 

E. Ramazzani e bottega, Arcevia, S. Medardo, "Presepe" terracotta colorata

E. Ramazzani e bottega, Avacelli, S. Lorenzo "Madonna del rosario", terracotta colorata


Tutti elementi, questi, completamente SCONOSCIUTI ai curatori e redattori delle schede delle opere inserite nel catalogo.  Sconosciuti come la bella tela rappresentante la  “Deposizione dalla croce” oggi esposta alla Galleria Nazionale di Urbino inventariata dalla Sopraintendenza già nel 1990, replica migliore della analoga “Deposizione “ conservata in Arcevia, in S. Sebastiano, anch’essa del 1575.  O come la pur bella  “Annunciazione” del 1573 che lo scrivente ha scoperto nel deposito della Pinacoteca comunale di Fano e pubblicata sul n. 3 di “Studi Arceviesi” del 2005 (pp. 56,57 ).

                     E. Ramazzani, Arcevia, S. Sebastiano "Deposizione dalla croce"

Ercole Ramazzani è dunque un pittore ancora  alquanto trascurato che suscita scarso interesse da parte degli storici dell’arte.


I recenti studi pubblicati, ed in corso, sulla figura di GHERARDO CIBO,  tra i maggiori paesaggisti del Cinquecento, autore tra l’altro di un importante trattato sulla miniatura ed altri scritti sui colori, oltre che buon botanico, fanno però emergere uno stretto rapporto sia di amicizia che di collaborazione con il Ramazzani. Rapporto rimasto saldo per tutta la vita, caratterizzato inizialmente da una totale subordinazione dell’allievo al principe mecenate ed artista, maestro nella tecnica della miniatura e dell’acquarello. Successivamente  tra i due subentrò almeno in campo artistico una forma di collaborazione paritaria per divenire, con il passare del tempo, anche di prevalenza da parte di Ercole per la sua riconosciuta affermazione, non solo in ambito locale, come pittore, disegnatore, frescante e plastico. Con Ercole è inoltre documentata una collaborazione nella stesura di almeno due testimoni della manualistica tecnica, recentemente attribuita al Cibo, ma non è da escludere una partecipazione del Ramazzani all’intera opera cibiana.

Gherardo Cibo, mulino per scotano presso Sasso Cupo (Arcevia) conservato a Fossombrone

E. Ramazzani, Fabriano, "Madonna con B. e Santi"1566

particolare del precedente

E. Ramazzani "Deposizione", 1569

E. Ramazzani, Polverigi, "Deposizione" 1583

E. Ramazzani, Matelica, 1578



Ben osservando i dipinti di Ercole non possiamo non notare che laddove rappresenta il paesaggio, nei suoi multiformi aspetti, più forte  si precepisce la benefica influenza che il Cibo ha esercitato su dilui. E si può cogliere in un  vedutismo frammisto di realtà e fantasia, nel modo di dipingere gli alberi e le loro fronde, le montagne,  i dirupi rocciosi, nel dettaglio botanico  con specie diversificate di piante e fiori, negli scorci paesaggistici in cui si intravvedono fiumi, laghi o marine, ed ancora nelle rovine coperte o percorse da vegetazione. 

Ercole Ramazzani è un pittore che merita ancora tutta la nostra attenzione.

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