I DELLA ROBBIA NELLE MARCHE (IL LIBRO, per capitoli) Prima parte
I manufatti in terracotta invetriata e dipinta ebbero vasta diffusione, riscuotendo largo consenso, sia in Italia che in gran parte dell’Europa, a far tempo dalla seconda metà del XV secolo. Ciò avvenne soprattutto per l’apprezzata e prolifica attività imprenditoriale della famiglia dei Della Robbia, che nella loro bottega di via Guelfa a Firenze seppe trasformare questa antica attività artigianale in una raffinata ed originale produzione artistica, che si protrasse sino al terzo decennio del XVI secolo.(…)
INTRODUZIONE di Lucia Tongiorgi Tomasi
(...) Si devono agli studi di Allan Marquand che risalgono al secondo decennio del secolo scorso e a quelli più recenti di Giancarlo Gentilini e di Liletta Fornasari (...) una disamina precisa della personalità del capostipite e di quelle dei suoi numerosi discendenti che fecero capo all’ attiva e longeva bottega. A questi studi si riconnette oggi meritoriamente Paolo Santini, attento conoscitore della realtà storica marchigiana, per focalizzare la diffusione e l’evoluzione delle “robbiane” e della scultura fittile di derivazione nella regione ed in particolare nell’area Esino Misena, non tralasciando peraltro la menzione delle opere disperse, trafugate o vendute. (...)
I. I DELLA ROBBIA: una famiglia di artisti, maestri insuperati della terracotta invetriata
La scultura in terracotta, assai apprezzata nell’antichità, fu quasi dimenticata nel Medio Evo. Ebbe una sua rinascita agli inizi del Quattrocento, in concomitanza con la più vasta riscoperta del mondo antico, soprattutto per opera di grandi artisti come Donatello, Ghiberti, Brunelleschi e Luca Della Robbia. L’utilizzo, in età rinascimentale, della terracotta invetriata nelle opere d’arte a rilievo fu un’innovazione di rilevante portata che va ascritta proprio a Luca Della Robbia, uno dei protagonisti della scultura fiorentina del Quattrocento.
LUCA DI SIMONE (…), ANDREA (…), GIOVANNI (…), FRA MATTIA (…), FRA AMBROGIO (…), LUCA IL GIOVANE (…), GIROLAMO (…)
II. LE OPERE ROBBIANE INVIATE DA FIRENZE NELLE MARCHE (…)
III. LE ROBBIANE PRODOTTE “IN LOCO” DA FRA MATTIA E FRA AMBROGIO
IL CARDINALE ARMELLINI, LEGATO DELLA MARCA, A ROCCACONTRADA
La venuta del cardinale Francesco Armellini Medici nelle Marche, a seguito della sua nomina, nel 1518, a Legato apostolico, fu l’occasione per fra Mattia e fra Ambrogio Della Robbia di conoscere e apprezzare la vita tranquilla e appartata, lontana dai clamori cittadini, di una regione laboriosa e ospitale. (…)
L’EREMO DI S. GIROLAMO DEL SASSO ROSSO DI ROCCACONTRADA
Il romitaggio di S. Girolamo del Sasso Rosso di Roccacontrada venne eretto nel 1509 da due frati eremiti senesi, Girolamo di Bernardino Pecci e Gio Francesco di Mariano dei Formosi. Il sito dove sorse si trova sul versante del monte Croce Guardia opposto ad Arcevia: un luogo ancora oggi di difficile accesso, alquanto selvaggio e aspro, circondato da falda sassosa. (…)
L'importanza dell'eremo di S. Girolamo del Sasso Rosso di Roccacontrada, oggi Arcevia, è legata soprattutto alle opere provenienti dalla bottega di via Guelfa di Firenze, destinate alla sua chiesa, e a quelle qui eseguite da fra Mattia.(...)
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