venerdì 25 novembre 2022

I DELLA ROBBIA NELLE MARCHE (IL LIBRO, per capitoli) Seconda parte

con l'intervento di Giorgia Latini, Assessore alla Cultura dellla Regione Marche.
VI. LE TERRECOTTE DIPINTE DI PRODUZIONE LOCALE ISPIRATE AGLI INVETRIATI ROBBIANI
EPIGONI ROBBIANI NELL’AREA ESINO MISENA
(…)Nell’anconetano, e in particolare nell’area esino misena, dove si riscontra una consistente presenza di robbiane sia giunte da Firenze che prodotte in loco dai frati Della Robbia, è conservato un interessante nucleo di terrecotte dipinte ascrivibile, per i caratteri stilistici e tecnici che le accomuna, a una stessa bottega locale. Un insieme alquanto omogeneo di manufatti, espressione di una cultura locale “ricettiva degli stimoli prodotti dalla presenza dei fratelli Della Robbia”. (…)
PIETRO PAOLO AGABITI E LA SUA PRESUNTA ATTIVITÀ DI SCULTORE
(…) Non esistono, allo stato, documenti che provino l’attività scultorea dell’Agabiti, né tantomeno che attestino essere stato il padre del pittore, Agabito, proprietario della Vasaria di Sassoferrato, una fabbrica di ceramiche, dove l’artista avrebbe inizialmente esercitato questa arte. (…)
ERCOLE RAMAZZANI PITTORE E PLASTICATORE SECONDO I DOCUMENTI ARCEVIESI
L’attività, come plasticatore, del pittore Ercole Ramazzani (1537ca.- 1598) di Roccacontrada (Arcevia), è documentata sin dal 1563, anno in cui risulta impegnato nel rifacimento del crocifisso “grande” e in altri lavori di terracotta, nella chiesa di S. Gianne. (…) Dei lavori di ampliamento dell’oratorio di S. Gianne negli anni 1563-64 si conserva però un piccolo crocifisso in terracotta dipinta, recentemente scoperto, racchiuso entro una struttura cinquecentesca con timpano e colonne, in una edicola ricavata nella parete esterna della chiesa di S. Medardo. Qui, prima che il tutto venisse incorporato nella nuova collegiata, era posto l’accesso all’oratorio. Questo piccolo crocifisso, emblema della omonima Fraternita, e che doveva essere a somiglianza di quello “grande”, fu dipinto “a freddo” nel 1564 da Ercole, come da documenti(…)
LE TERRECOTTE DIPINTE DI SASSOFERRATO (…)
Le terrecotte dipinte “a freddo” conservate nelle chiese di S. Francesco (l’Immacolata Concezione) e S. Pietro (il Battesimo di Gesù) di Sassoferrato(...)
LA BOTTEGA DI ERCOLE RAMAZZANI: ULTERIORI CONSIDERAZIONI ATTRIBUTIVE. LO SPADINO DA FALEGNAME
Le opere in terracotta che abbiamo attribuito al Ramazzani, in particolare quelle più complesse come le Madonne della misericordia e del rosario, rivelano la partecipazione nell’esecuzione di più artisti,sia nell’imponente impianto architettonico che nella realizzazione dei delicati motivi ornamentali e nelle stesse formelle dei misteri. Alla mano di Ercole ricondurrei le figure principali e i devoti,che rivelano precisi rimandi a personaggi raffigurati in suoi dipinti(...)Un ulteriore elemento probante, per assegnare al Ramazzani e bottega le opere in terracotta già attribuite all’Agabiti, riguarda il famoso “spadino” rappresentato nella figura del San Giuseppe dei presepi. È un oggetto a forma di coltello. Lo ri troviamo nel lato sinistro del Santo, con la stessa forma, allacciato a una cintura forata, nei presepi di Arcevia, di Jesi e di Cupramontana(...)
VII. LE TERRECOTTE DIPINTE RICONDUCIBILI A ERCOLE RAMAZZANI E BOTTEGA(…)
NOTE AI CAPITOLI
IL LIBRO DEI CONTI DELLA ROMITA DI S. GIROLAMO DI ROCCACONTRADA (Arcevia) rappresenta una preziosa fonte documentaria sulla operosa quotidianità di una comunità eremitica, attiva nel contesto socio economico di un comune di medie dimensioni e potenza dell’entroterra marchigiano: a far tempo dal suo insediamento, con l’edificazione della chiesa e monastero nei primi anni del cinquecento, sino al suo abbandono nel 1575. (in versione integrale)
BIBLIOGRAFIA(…)
APPENDICE FOTOGRAFICA (A COLORI): OPERE ROBBIANE NELLE MARCHE; LE TERRECOTTE ATTRIBUITE A ERCOLE RAMAZZANI E BOTTEGA; ANALOGIE TIPOLOGICHE TRA PERSONAGGI DIPINTI DA ERCOLE RAMAZZANI E RAPPRESENTATI NELLE TERRECOTTE A LUI ATTRIBUITE

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