mercoledì 11 febbraio 2015

LORENZO BOSSI A BEVAGNA (UMBRIA), DA PIETRANICO A ROCCACONTRADA: alla scoperta di un itinerario artistico di un bravo scultore e stuccatore genovese del 1700





In una recente gita a Bevagna in Umbria, Fortuna ha voluto che entrassi casualmente nella chiesa di S. Francesco posta nel centro storico del paese. Eretta verso la fine del 1200 in forme romaniche dai frati francescani  fu dagli stessi ridotta in stile barocchetto attorno al 1750. Oltre ad alcuni antichi affreschi recuperati, di particolare interesse mi sono subito apparsi  gli altari ed i relativi stucchi presenti nelle diverse cappelle, per la loro consonanza stilistica con i lavori di uno scultore stuccatore genovese, Lorenzo Bossi, attivo in Abruzzo e nelle Marche, di cui qualche giorno prima avevo scritto in un mio articolo (vedi in questo blog alla data 6 febbraio 2015).

Di questo artista non abbiamo molte notizie.  Sappiamo che nel 1722 era intento ad eseguire un altare con decorazioni per la chiesa parrocchiale di Pietranico, in Abruzzo.  Opera questa disfatta in occasione del rifacimento dell’edificio sacro attorno al 1930. In quella circostanza venne trovato nell’altare un biglietto autografo del Bossi in cui nel dichiararsi originario di Genova ma residente nello stato di Milano segnalava la presenza di un tesoro nascosto nelle vicinanze. 


                                    

Di lui non abbiamo notizie fino agli anni 1744-45 quando lo ritroviamo attivo a Roccacontrada (Arcevia) nelle Marche, quale sopraintendente ai lavori di ristrutturazione e di riduzione in stile barocchetto della romanica chiesa di S. Francesco dei minori conventuali, colpita dal terremoto del 1741.
Come già abbiamo detto nel nostro precedente articolo, Bossi eseguì nella chiesa tutti gli altari, le otto grandi statue di personaggi storici poste in apposite nicchie, le piccole scene di contenuto biblico sulla cantoria e nell’abside  la grande rappresentazione di S. Gregorio in estasi dinanzi a Cristo crocifisso. 
Per la ristrutturazione e decorazione della chiesa di S. Francesco, Lorenzo Bossi fu particolarmente apprezzato in Roccacontrada tanto da avere diverse altre commissioni: alcuni altari nella chiesa di S. Maria degli agostiniani, statue delle principali virtù nella nuova sala del palazzo priorale, ed ancora statue nel palazzo già Franceschini.  Lorenzo Bossi si trattenne a Roccacontrada diversi anni per eseguire questi lavori e forse altri andati perduti.








La sua presenza ora viene attestata a Bevagna in Umbria, nella chiesa di S. Francesco, come riconosciuto autore di alcuni altari, realizzati su commissione dei frati francescani. Ed abbiamo ancora una ristrutturazione e riduzione in forme barocche di un edificio sacro, riferite attorno al 1750.



Non sappiamo se anche in questo caso, come per Roccacontrada, Bossi sia stato il sopraintendente dei lavori o abbia eseguito solo gli altari. Ora però sappiamo che da  Roccacontrada giunse qui a Bevagna per onorare delle commissioni ricevute. E così abbiamo ricomposto un altro tassello della sua vita operosa ed itinerante.
Anche in S. Francesco di Bevagna  Bossi si fa apprezzare per la sua abilità tecnica nella resa plastica delle figure, per la sua inventiva decorativa e per la sua capacità di realizzare imponenti altari, d’impronta barocca e di ispirazione classica, tra loro sempre diversi, ma uniformi  per stile e cifra identificativa.
E per meglio affermare la propria paternità sulle opere, l’artista vi appone (come in quelle arceviesi) un elemento ulteriore, ricorrente e costante: la rappresentazione di tre testine d’angelo, a triangolo, sulla parte alta dell’altare.











Lorenzo Bossi credo che abbia operato in altre chiese di Bevagna  ed anche nei comuni vicini. Credo anche che da Pietranico d’Abruzzo prima di giungere a Roccacontrada nelle Marche, dopo circa 22 anni, possa aver lavorato in chiese e palazzi del Regno di Napoli, di cui l’Abruzzo allora faceva parte, e in diverse altre località dello Stato della Chiesa. Non ci risultano ad oggi studi su questo artista. 
L’auspicio è che si voglia cogliere occasione da questi due miei scritti per avviare ricerche più approfondite volte a meglio conoscere Lorenzo Bossi, uno scultore, stuccatore non del tutto secondario nel panorama artistico del Settecento italiano.   

1 commento:

  1. Lorenzo Bossi è attivo nel Duomo di Spoleto, Cappella del Sacramento, dove nel 1741 esegue quattro angeli a stucco, recanti i simboli della passione di Cristo.

    Vedi AA.VV. L'Umbria, Manuali per il territorio, Spoleto, Roma 1978

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