giovedì 4 aprile 2013




Gli   orologi  della  basilica  di  S. Pietro

 
 


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            La facciata della basilica di S. Pietro, eretta da Carlo Maderno nel 1607-1614  è delimitata da una balaustra  su cui si profilano le 13 statue del Redentore, del Battista e degli apostoli, ad esclusione di S. Pietro.
Ai due lati opposti  sono collocati due  caratteristici  orologi a mosaico eseguiti su disegno dell’arch. Giuseppe Valadier (Roma, 14 aprile 17621 febbraio 1839) per commissione di Pio VI

.Quello a sinistra, detto Oltremontano, con le due lancette per le ore ed i minuti, indica l’ora reale,  quello a destra, detto Italiano, con una sola lancetta,indica l’ora italica solare.

 Il conteggio  secondo l’ora italica inizia al tramonto di ogni giorno, cioè dall’ora XIIa  (ore 18,00 circa),  e si compie il giorno successivo al tramonto.  Quindi la Terza corrisponderà a circa le ore 21 di notte o  alle ore  9 di giorno; la Sesta a circa le ore 12 di giorno o mezzanotte; la Nona a circa le ore 15 di giorno o alle  3 di notte.

 

La datazione dell’esecuzione di questi orologi, e quindi della loro collocazione, è varia: va dal 1777 agli anni 1785-90. L’opera è concordemente attribuita a Giuseppe Valadier.

Anche se il Valadier  era già in precocissima età dedito all’architettura ed  a soli tredici anni vinse  il primo premio di seconda classe d’architettura al concorso Clementino del 1775 bandito dall'Accademia di San Luca, l’attribuzione di quest’opera  all’artista  non ci convince pienamente. Soprattutto per una questione di date.

 

Ci risulta infatti che in una veduta di S. Pietro incisa da Giuseppe Vasi  nel 1774 i due orologi già risultano collocati sulla balaustra della facciata e così dicasi in un’ altra incisione di Giovanni Battista Piranesi eseguita negli anni 1772-1775.

 

Anticipare agli anni 1772-1775 l’esecuzione di questi orologi, come dimostrano le incisioni su ricordate, ed assegnarli, sia pure per i soli disegni, a Giuseppe Valadier che doveva avere circa 10-13 anni ( essendo nato nel 1762) ci sembra una forzatura.

 

Piuttosto i disegni potrebbero essere opera del padre, Luigi (Roma 1726-1785), orafo di vaglia, che era già al servizio di Clemente XIV (1769-1774) e quindi di Pio VI (febb. 1775-1779) .

                                         
G.B. Piranesi  incisione 1772-1774
                             
                                                           Giuseppe Vasi incisione 1774

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