SIAMO ALLA
VIGILIA DELLA ELEZIONE DEL NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. DOMANI 18
APRILE 2013 AVVERRA’ LA PRIMA VOTAZIONE
A CAMERE UNITE. E’ QUESTO CHE VIVIAMO UN MOMENTO DI GRAVE CRISI
ECONOMICA, MORALE E SOCIALE CHE ATTANAGLIA IN MODO GRAVE IL NOSTRO PAESE.
LA CLASSE POLITICA E’ANCORA INCAPACE DI
ESPRIMERE UN GOVERNO CHE RIFORMI PROFONDAMENTE LA NOSTRA ITALIA OGGI CONSIDERATA
PARTE DEL TERZO MONDO.
UN PAESE, IL NOSTRO, SOFFOCATO DA INEFFICIENZE,
INGIUSTIZIE E DA UNA CORRUZIONE GENERALIZZATA.
DOVE LA
DISOCCUPAZIONE, SPECIE GIOVANILE, HA RAGGIUNTO LIVELLI INTOLLERABILI E LA
POVERTA’ TOCCA CIRCA 8 MILIONI DI ITALIANI.
IL 50 %
DEI PENSIONATI, POI, VIVONO CON MENO DI 1000 EURO AL MESE. MA COME SI FA A
VIVERE CON 500€ AL MESE?
EPPURE IN QUESTA DRAMMATICA SISTUAZIONE TROPPE
SONO LE SACCHE DI PRIVILEGIO E LE PERSONE SUPER PAGATE, COME PURE GLI
SPRECHI.
TUTTO CIO’
NON E’ PIU’ ACCETTABILE!
RIPORTO
UNO STRALCIO DAL LIBRO “SANGUISUGHE” DI MARIO GIORDANO PUBBLICATO NEL 2011 DA
MONDADORI. SONO NOTIZIE “PUBBLICHE”
CHE MI LASCIANO SENZA PAROLE.
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PENSIONI E
PRIVILEGI
“In Italia
si chiede di allungare la vita lavorativa, anche esibendo false statistiche
sull’allungamento della vita, perchè l’Inps è ancora attiva, ma da parte di
economisti, professori e politici non si chiede di eliminare le pensioni privilegiate;
il pensionato più ricco d’Italia prende 90.000 euro nette di pensione il mese,
un ex deputato prende la pensione dopo essere stato in parlamento solo un
giorno, un ex presidente del consiglio, dopo aver tagliato le pensioni altrui,
prende 31.000 euro al mese di pensione, un ex presidente della repubblica
prende una pensione netta di 4.766 come ex magistrato, pur avendo svolto
quest’attività solo per tre anni; ci sono le baby pensioni, le doppie pensioni,
le triple pensioni e le pensioni ai mafiosi che gli americani non
corrispondono.
Un dirigente delle Banca d’Italia è andato in pensione
a 44 anni con 18.000 euro netti il mese, un dirigente dello Stato è andato in
pensione nel 2009, a 47 anni, e prende 6.000 euro il mese e ora, poichè ha
ancora voglia di lavorare, fa l’assessore; un pensionato commesso del senato
prende 8000 euro nette di pensione il mese. C’è la bidella pensionata a 29
anni, l’automobilista che prende la pensione per ciechi, ci sono le pensioni
per i falsi braccianti agricoli, le false pensioni d’invalidità e le pensioni
riscosse dai figli per genitori defunti.
Lo stato ha lasciato intatti i vitalizi, le
liquidazioni e le pensioni dei parlamentari e, dopo le ultime riforme delle
pensioni, tanti sono riusciti a mantenere i privilegi; i sindacati e gli
interessati privilegiati hanno sempre affermato, confortati da alcune sentenze,
che i diritti acquisiti non si toccano, ma questi privilegi, che intaccano il
principio di eguaglianza, di cui all’art. tre della costituzione, andrebbero
invece toccati.
Si approvano leggine che autorizzano superburocrati a
intascare pensioni di euro 1.369 il giorno, in Sicilia si va ancora in pensione
a 45 anni, perchè i pensionati al minimo sono stati costretti a restituire
all’Inps i soldi ricevuti per sbaglio; le leggi sbagliate vanno cambiate,
l’Italia non è uno stato di diritto, c’è chi non riesce ad avere una risposta
dalla previdenza, perchè non ha santi in paradiso, e chi incassa celermente la
pensione a 29 anni.
Oggi in Italia sono erogate 23,8 milioni di pensioni,
l’importo medio è di 1.129 euro il mese, perchè, quando gli esperti invitano a
tagliare le pensioni, si dimenticano sempre delle pensioni privilegiate. Mauro Sentinelli, ex direttore generale
Tim, incassa una pensione mensile di 90.000 euro, Felice Crosta, ex dirigente
della regione Sicilia, 41.600 euro il mese, diritto riconosciuto dalla Corte
dei Conti.
Nel 1956 Antonio Segni aveva concesso la pensione di
anzianità agli uomini con 25 anni di anzianità e alle donne con 20; nel 1965
Aldo Moro estese la pensione di anzianità anche al settore privato, ma chiese
35 anni di contributi, in compenso, concesse il passaggio dal sistema misto contributivo
a quello retributivo. Nel 1973 il governo di Mariano Rumor concesse alle donne
la pensione di anzianità con soli 14,5 anni di servizio (le donne si dicono
sempre discriminate), perciò,
Nel 1992 ci fu la stretta, Giuliano
Amato, con la sua riforma delle pensioni, tagliò le pensioni di anzianità, però
lui personalmente dall’1.1.1998 incassa una pensione Inpdap di 12.518 euro il
mese, come professore universitario, la pensione di parlamentare di 9.363 euro
e ha altri incarichi privati, in tutto 30.000 euro il mese. Prima di andare in
pensione, aveva anche fatto votare la cumulabilità dell’indennità di ministro
con altri trattamenti pensionistici.
Nel 1995 anche Lamberto
Dini fece la sua riforma delle pensioni, introdusse il sistema contributivo
al posto di quello retributivo e impose il divieto di cumulo per quelli che
andavano in pensione dopo di lui;
oggi riceve due pensioni private, una come statale e una come senatore, in
tutto 40.000 euro netti il mese. Nel
2009 l’età pensionabile è stata agganciata alla speranza di vita, stimata in
circa 64 anni nel 2015 e 69 nel 2050, solo gli indovini possono fare queste
stime.
Bisogna dire però che oggi, per ovviare agli abusi del
passato, si fanno anche statistiche e previsioni false, poichè i contributi
lavorativi non sono abbassati, si vuole rendere l’Inps, oggi ancora attiva,
malgrado gli allarmismi, impresa economica produttrice di reddito. A causa
d’inquinamenti, cattiva alimentazione e farmaci, non si sa quando si vivrà in
futuro, 50 anni fa la durata della vita media era statisticamente inferiore
perchè c’era la mortalità infantile e c’erano i morti in guerra, due categorie
che non influivano sui conti dell’Inps, il dato falsato è servito a professori
ed economisti per pretendere l’allungamento dell’età per la pensione, ignorando
che quando si allunga l’età lavorativa, si blocca il turnover e, poichè
l’occupazione non aumenta, i giovani hanno ancora più difficoltà a trovare
lavoro.
Luca Boneschi è stato parlamentare per un giorno e
dall’etï¿œ di 44 anni prende la pensione di 7.773 euro netti, la stessa cosa vale
per i radicali Piero Craveri e Angela Pezzana, che erano stati parlamentari per
una settimana; Pannella aveva inventato il deputato a tempo, uno lasciava e
subentrava un altro. Nel 1997 Oscar Luigi Scalfaro si diceva contro le pensioni
d’oro, perï¿œ cumula la pensione da magistrato, pari 4.766 netti al mese,
avendo fatto il magistrato solo tre anni, con l’indennitï¿œ di senatore, pari a
15.000 euro netti il mese; ha ottenuto la pensione da ex magistrato con i
contributi figurativi versati dallo stato.
Carlo Azeglio Ciampi, assieme a Romano Prodi, ci
traghettò a Maastricht con una manovra economica dolorosissima, riceve
l’appannaggio di senatore a vita, una pensione della Banca d’Italia e una
dell’Inps, nel 2009 ha dichiarato 687.626 euro come redditi da lavoro
dipendente. Andreotti incassa due pensioni, però non risulta che abbia svolto
un altro lavoro, Armando Cossutta incassa la pensione Inps, i contributi sono
stati versati dallo stato con la legge Mosca, di cui hanno beneficiato
sindacalisti e comunisti.
Luciano Violante riceve due pensioni, come ex
parlamentare e come ex magistrato, in tutto 16.680 euro il mese, Romano Prodi
prende tre pensioni, come ex presidente della commissione europea, come ex
parlamentare e come ex professore universitario. L’economista Mario Baldassarre
riceve tre pensioni, una parlamentare, una universitaria e la terza di
reversibilità della moglie; dal 1994 Duilio Poggiolini, ex direttore generale
della sanità, prende la pensione da dirigente ministeriale, più la pensione da
professore universitario.
Il comunista Giovanni Russo Spena prende due pensioni,
una parlamentare e una universitaria, pari a quasi 8000 euro netti il mese;
Publio Fiore, parlamentare DC, ferito nel 1977 dalle brigate rosse e perciò
esentato dalle tasse come vittima del terrorismo, prende la pensione Inpdap e
la pensione da parlamentare, in tutto oltre 22.000 euro netti il mese.
Silvestre Liotta, della DC, prende la pensione da parlamentare e quella da ex
segretario dell’Assemblea regionale siciliana, in tutto, oltre 14.500 euro il
mese, più due stipendi per altri incarichi, perchè si sente ancora giovane.
L’ex sindacalista Sergio D’Antoni, del PD, favorevole
al rigore sulle pensioni, ha approvato la riforma che sostiene il principio
contributivo, prende la pensione da ex professore universitario, pari a 5.233
euro netti il mese, ma non si sa quando abbia fatto il professore universitario;
Carlo Vizzini è entrato in parlamento a 29 anni e prende l’assegno Inpdap come
ex professore universitario. Vincenzo Scotti ha una pensione di dirigente
industriale e una per aver fatto il sottosegretario senza essere parlamentare,
però non si sa quando abbia fatto il dirigente industriale, i suoi contributi
figurativi li ha versati lo stato; Clemente Mastella unisce l’indennità di
Bruxelles con la pensione di giornalista.
I politici non sono uguali agli altri cittadini, oggi
solo loro hanno diritto a cumulare le pensioni, in fondo, le leggi le fanno
loro, perciò Franco Marini ha beneficiato della legge Mosca ed ha l’indennità
parlamentare e la pensione Inps di 2.500 euro netti il mese. Toni Negri, di
Autonomia Operaia, essendo stato 64 giorni deputato, incassa una pensione
mensile di 3.108 euro; entrò in parlamento nel 1983, candidato dai radicali per
farlo uscire dal carcere, dove era rinchiuso dal 1.979; dopo i 64 giorni da
parlamentare, fuggì a Parigi.
Cicciolina, ex pornostar ed ex deputato radicale,
prenderà la pensione il 12.11.2011, Irene Pivetti, della Lega Nord, ex presidente
della Camera, andrà, in pensione nel 2013 con 6.203 euro netti, più auto con
autista; Alberto Asol Rosa, fu parlamentare per 519 giorni, dal 1979 al 1980, e
prende 3.108 euro il mese di pensione, così come Rossana Rossanda, deputato per
cinque anni, Gino Paoli, Fulco Pratesi, Enzo Bettiza e Claudio Magris. Prendono
quasi 9.500 euro di pensione il mese Ciriaco de Mita, Paolo Pomicino, Sergio
Mattarella, Vincenzo Visco, Gerardo Bianco, Alfredo Biondi, Valerio Zanone,
Antonio Del Pennino, Gavino Angius e Francesco D’Onofrio.
La figlia di Armando Cossutta, Maura, prende 4.725
euro il mese di pensione, per aver fatto per 5 anni il deputato; i
parlamentari, quando cessano il mandato, prendono anche la liquidazione, in
media 300.000 euro, il vitalizio dei parlamentari non è proporzionato ai
contributi versati. Prendono la pensione di palazzo Madama, Luciano Benetton
(3.108 euro), Francesco Merloni (9.947 euro) e Susanna Agnelli (8.455 euro).
Paolo Prodi, fratello di Romano, prende la pensione dopo 4 mesi da deputato.
Sono pensionati parlamentari il giornalista Eugenio
Scalfari (3.108 euro), Vittorio Cecchi Gori (3.108 euro), Franco De Benedetti
(6.590 euro), Giuseppe Zamberletti (9.947 euro), Nerio Nesi (4.725 euro),
Franco Bassanini (9.947 euro); anche i parlamentari condannati penalmente prendono
la pensione, Giancarlo Cito riceve la pensione, nonostante la condanna per
associazione esterna alla mafia.
Giuseppe Gambale ottenne la pensione nel 2006, quando
aveva 42 anni (8.455 euro il mese), il pensionato ex parlamentare Vittorio
Sgarbi (8.455 euro netti). Dal 1997 però la pensione dei parlamentari scatta a
65 anni, ridotti di un anno per ogni mandato, la riforma decorre dagli eletti
nel 2001. Con 20 anni di contributi si può andare in pensione a qualsiasi età;
però dal 2007 non si matura la pensione se non si sono fatti almeno 5 anni di
mandato, agli altri italiani sono richiesti 40 anni.
Camera e Senato spendono per le pensioni 219 milioni
l’anno e ne incassano 15 di contributi, i parlamentari viaggiano gratis anche a
fine mandato, i presidenti delle camere hanno macchina con autista, le vedove
dei parlamentari hanno diritto alla pensione di reversibilità. Nel settore
telefonico, Mauro Sentinelli prende 90.000 euro di pensione il mese, Vito
Gamberale 44.000, i pensionati del comparto telefonico hanno notevoli
privilegi.
Giovanni Consorte, presidente di Unipol, prende
dall’Inps 28.593 euro il mese, Ivano Sacchetti, pure Unipol, 28.560 euro il
mese; Lino Benassi, della Banca Commerciale, prende 15.537 euro al mese
dall’inps e ha incarichi in 12 societï¿œ. Cesare Geronzi, presidente di Banca
Roma-Mediobanca-Generali, dal 1996 ha una pensione Inps di 22.237 euro,
l’ultimo anno di lavoro prese uno stipendio di 3.650.000 di euro e un premio di
carriera di 20 milioni; appena andato in pensione a 61 anni, la prima
dichiarazione che fece fu: “Bisogna alzare l’etï¿œ della pensione!”.
In Banca d’Italia c’ï¿œ chi ï¿œ andato in pensione a
44 anni, con 18.000 euro mensili, come il professore Stefano Masera che poi
passᅵ a Imi, San Paolo, Ferrovie, Fideuram; da ricordare che la Banca
d’Italia censura sempre gli sprechi previdenziali a favore dei comuni
lavoratori; fino al 1997 in Banca d’Italia si poteva andare in pensione con 20
anni di servizio e a qualsiasi etï¿œ; con la clausola d’oro, la pensione era
agganciata allo stipendio del pari grado in servizio.
Alcuni pensionati della Banca d’Italia non hanno
lavorato cosᅵ tanto come da quando sono in pensione, Mauro Sarcinelli
riscuote la pensione mensile da quando aveva 48 anni, oggi ᅵ pari a 15.000
euro mensili, quella di Lamberto Dini ᅵ di 18.000 euro, quella di Azeglio
Ciampi di 30.000 euro. Mario Draghi riceve una pensione Inpdap, assieme ad una
retribuzione nettamente superiore a quella dei suoi colleghi europei. Oggi in
Banca d’Italia i 20 anni e i 44 sono aboliti, perï¿œ, per la pensione
anticipata, si regalano sei anni e la pensione inps ᅵ integrata dalla Banca
d’Italia.
Il poliziotto Achille Serra, tra pensione e
indennitᅵ parlamentare, prende 25.000 euro netti il mese; nel 1997 Andrea
Monorchio, ragioniere generale dello Stato, tuonava contro le pensioni di
anzianitᅵ, a 63 anni ᅵ andato in pensione con 10.853 euro netti, perᅵ,
poichᅵ si sentiva giovane, ha ricevuto altri incarichi presso Eni, Telespazio,
ecc. Marco Staderini, da presidente dell’Inpdap affermava che nessuno doveva
andare inᅵ pensione prima di 60 anni e se ne andᅵ a 57; Antonio Maccanico,
ex segretario del Quirinale e della Camera, ha una pensione mensile di 40.000
euro.
Nelle forze armate il sistema contributivo ᅵ stato
applicato con 12 anni di ritardo, perchᅵ anche i militari sono disuguali,
cioï¿œ dal 2.007, perï¿œ l’ex direttore del Sismi, Sergio Siracusa, prende
quasi 16.000 euro netti il mese. Da notare che il lavoro svolto da tantiᅵ
pensionati privilegiati o meno toglie anche altre occasioni di lavoro ai
disoccupati, questo fatto e il blocco del turnover aumenta la disoccupazione
che in Italia, grazie alla statistiche false, risulta mimore perchᅵ, in
mancanza di provvidenze pubbliche, non ci si iscrive nelle liste di
disoccupazione .
Elio Catania. direttore generale e presidente dell’ATM
di Milano, aveva uno stipendio di oltre 20.000 euro il mese, piᅵ la pensione
Inps di 12.276 euro il mese; nel 2007 il dirigente di Alitalia, azienda in
dissesto, Raffaele Lotito ï¿œ andato in pensione all’etï¿œ di 57 anni, con euro
15.158 netti, mentre Fulvio De Masi ᅵ andato in pensione con euro 11.157.
Luciano Moggi, campione del calciomercato, prende dall’Inps una pensione di 11.814
euro il mese, Maurizio Romiti, figlio di Cesare, incassa una pensione di 16.513
euro il mese e ha incarichi in 17 societᅵ diverse.
L’ex presidente delle Assicurazioni Generali, il
francese Antoine Bernheim, nel 2010 ᅵ andato in pensione, con 125.000 euro il
mese. I giudici costituzionali prendono una pensione mensile di 20.000 euro
lordi, tutti hanno diritto a un’auto con autista a vita; lo stipendio ï¿œ di
15.600 euro netti il mese, la loro liquidazione ᅵ da record, il presidente
Zegreblsky ha preso 635.000 euro netti.
Il giudice Mario Sossi riceve dallo stato una pensione
di euro 13.216 netti il mese e gode dell’esenzione fiscale che spetta alle
vittime del terrorismo; incassa la stessa pensione il procuratore di Milano,
Francesco Saverio Borrelli, invece Luciano Infelisi prende 5.536 euro netti;
nel 2002 l’assegno mensile medio dei giudici era di 6000 euro. In giudici
italiani arrivano al vertice della carriera piᅵ facilmente e celermente dei
colleghi europei, hanno lo scatto economico automatico e, per la carriera, il
CSM promuove tutti, perciᅵ arrivano tutti a giudice di cassazione; i giudici
di cassazione hanno gli stipendi piᅵ alti dei colleghi europei, 122.279 euro
l’anno nel 2006.
I giudici amministrativi e contabili hanno carriera
ancora piᅵ veloce e stipendi maggiori. Oscar Luigi Scalfaro incassa una
pensione di 4.766 euro al mese come ex giudice, mestiere da lui svolto per soli
tre anni, Antonio di Pietro ha una pensione da magistrato, ha lasciato
l’incarico nel 1995, quando aveva 44 anni, cumulando la pensione con il ricco
stipendio di parlamentare.
Un commesso del parlamento ᅵ andato in pensione a 52
anni con 8000 euro mensili, i dipendenti del Parlamento incassano stipendi
d’oro, vanno inï¿œ pensione giovani con il sistema retributivo, come prima
della riforma Dini, purchᅵ assunti prima del 2007; una norma capziosa, chi va
in pensione adesso ᅵ facile che sia stato assunto prima del 2007. Gli ex
dipendenti del Senato prendono una pensione media di 133.000 euro l’anno; nel 2010
Palazzo Madama ha speso in pensioni ai dipendenti 92,6 milioni di euro e la
Camera 191 milioni.
L’Europa non ï¿œ piï¿œ morigerata, perï¿œ anche essa
pretende sacrifici pensionistici dai comuni lavoratori, nel 2009 ha speso 1.130
milioni di euro per le pensioni agli euroburocrati, anch’essa concede 1500 euro
mensili per i portaborse dei deputati e spende 3 milioni di euro l’anno per i
rinfreschi del parlamento; concede agli ex commissari 11.000 euro al mese per
tre anni, poi questi vanno a lavorare per le industrie che dovevano
controllare.
L’Europa ha 44.000 dipendenti, con stipendi netti da
6.000 a 16.000 euro, con tasse ridotte al minimo e indennità esentasse, perciò
spesso lo stipendio netto supera quello lordo, l’Europa paga l’indennitò di
espatrio a chi lavora a Bruxelles da dieci anni; l’Europa chiede rigore a
tutti, ma concede di andare in pensione a 63 anni, dopo dieci anni di lavoro e
con il 70% dell’ultima retribuzione; le pensioni vanno da 3.500 euro a 12.000,
la pensione media è di euro 5.844 netti.
Nel 1983 in Italia una bidella andata in pensione a 32
anni, aveva chiesto il ricongiungimento dei contributi versati nel settore
artigianale, oggi riceve 835 euro il mese. La moglie di Umberto Bossi è una
maestra, riceve la pensione Inpdap dall’età di 39 anni, 766 euro il mese; Cesare
Romiti è andato in pensione nel 1977 a 54 anni, con 2.500 euro netti al mese
più 101 milioni di euro di liquidazione dalla FIAT (probabilmente aveva dei
segreti da portarsi nella tomba). Carlo De Benedetti prende una pensione di
5.000 euro netti il mese; il banchiere Domenico Gallo prende la pensione da
quando aveva 45 anni, oggi ha incarichi in 9 società, ha la pensione di 4.500
euro mensili più un altro vitalizio mensile di 13.500 euro.
Adriano Celentano prende la pensione da quando aveva 50
anni, Raffaella Carrà e Sophia Loren sono pensionate dall’età di 53 anni. Ora
però in Italia le baby pensioni sono state abolite, ma non in Sicilia, dove nel
2010 un dipendente della Regione ᅵ andato in pensione a 45 anni; nella
Regione gli uomini possono andare in pensione con 25 anni e le donne con 20,
purchᅵ abbiano un anziano da accudire.
Perciò dal 2003 al 2010 sono andati in pensione 1.000
baby pensionati, etï¿œ media 53 anni, l’assegno della pensione ï¿œ uguale o
superiore all’ultimo stipendio, anche perchï¿œ non si pagano i contributi.
Questi personaggi sono trattati così bene perchè il sistema, cioè il governo
occulto, deve molto a loro, potrebbero ricattare perchè hanno messo tante firme
che non andavano messe e hanno avallato procedure scorrette e illegali.
Un dirigente bancario, messo a riposo per
incapacitï¿œ, ha dichiarato sconsolato: “Perchï¿œ mi hanno fatto questo, io ho
fatto sepre quello che mi hanno ordinato!”, aveva ragione, si assumeva
responsabilitᅵ di decisioni di chi voleva restare anonimo, ed era diventato
il capro espiatorio per chi chiede giustizia. Perᅵ la giustizia ᅵ stata
tante volte cieca, sorda e assente o si ᅵ mossa su sollecitazione di partiti.
Il segretario generale della Regione, Carmelo Russo,
ᅵ andato in pensione a 47 anni con 6.462 euro netti il mese, per fare
l’assessore con un’indennitï¿œ di oltre 10.000 euro netti il mese, senza
decurtazioni con il cumulo, la quale ᅵ prevista solo per chi prende la
pensione minima (evviva l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge – art. 3
della costituzione). Carmelo Russo era andato in pensione per assistere il
padre, anche in Calabria esistono questi baby pensionati della Regione e
generalmente vanno ad assumere altri incarichi per la stessa amministrazione
regionale.
Si corrispondono baby pensioni anche in Campania,
Sardegna, Lombardia, Lazio, sono migliaia i beneficiari e hanno circa 50 anni,
ma sono andati in pensione dipendenti anche con meno di 50 anni, ne hanno
beneficiato anche dipendenti delle provincie di Trento e di Bolzano. Il
commercialista romano Leonardo Quagliata ha incarichi in 22 societᅵ, perᅵ
nel 2006 si ᅵ fatta riconoscere la pensione retroattiva di euro 1.196 al mese
dal 1977, da quando aveva 24 anni, per essersi infortunato da militare. I
grandi personaggi trovano sempre comprensione da Inps, Inpdap, Corte dei Conti,
Consiglio di Stato e commissioni militari,ᅵ
L’inquisito Sandro Frisullo, vicepresidente della
regione Puglia, prende dall’etï¿œ di 55 anni una pensione di 7.000 euro netti
il mese. In Puglia i consiglieri regionali godono di pensioni piᅵ alte degli
altri cittadini, come i parlamentari, anche loro si fanno le leggi a loro
favore, con 5 anni di mandato oprendono il 40% dello stipendio, che ᅵ di
11.000 lorde, se gli anni sono di piᅵ, la pensione aumenta; Frisullo,
sottoposto a misure cautelari, ha continuato a percepire lo stipendio di
consigliere regionale. A parlamento, consiglio regionale, provinciale e
comunale dovrebbe essere impedito di fissare le indennitᅵ dei loro membri,
che spesso non sono morigerati.
La Sicilia ha riconosciuto il diritto alla pensione
anche a 13 ex consiglieri regionali eletti in Parlamento, la cosa non ᅵ
prevista in nessun altro paese del mondo, perᅵ, fino a poco fa, si poteva
essere contemporaneamente parlamentari italiani ed europei, l’esempio viene
sempre dall’alto; Totï¿œ Cuffaro, condannato per favoreggiamento alla mafia, ha
preso il vitalizio come ex senatore ed ex presidente della Regione. Tra 13
c’ï¿œ anche Leoluca Orlando e il finiano Fabio Granata, che prende 5.000 euro
di pensione regionale, lo stipendio di parlamentare ed ᅵ vicepresidente di un
Ente regionale, in tutto oltre 20.000 euro netti il mese.
I consiglieri regionali siciliani che hanno cominciato
la carriera politica prima del 2000 e hanno una sola legislatura vanno in
pensione a 60 anni, con due legislature vanno a 55, con tre a 50, l’assegno ï¿œ
cumulabile con quello parlamentare. Dal 2011 le doppie indennitᅵ sono state
sospese, ma ci sono i ricorsi; gli ex onorevoli siciliani hanno diritto anche a
un contributo di 5.000 euro per i funerali.
In base ad una legge del 1962, la regione Sicilia
assume dipendenti a carrettate e concede ai dirigenti di andare in pensione con
le stesse prebende; dal 1986 vale perᅵ solo per quelli assunti dopo quella
data; oggi in Italia i divieti di cumuli, i tetti e l’elevazione dell’etï¿œ per
la pensione sono applicati solo ai poveri cristi o agli assegni di reversibilitᅵ.
Oggi i consiglieri regionali hanno la possibilitᅵ di andare ancora in
pensione a 55 anni, con assegni che vanno da 4.500 a 7.000 euro mensili.
Pietro Marrazzo ï¿œ in pensione dall’etï¿œ di 52 anni,
con 2.000 euro mensili, e ha anche lo stipendio della RAI, se fosse arrivato a
60 anni ne avrebbe presi di piï¿œ; il 20.12.2010 l’Emilia Romagna ha tagliato
le pensioni dei consiglieri, ma a partire dal 2015-2020. Sono i soliti diritti
acquisiti, perᅵ ai comuni lavoratori assunti dalla scuola con un contratto e
una legge, sono stati modificati tutti i diritti acquisiti in merito a calcolo
della pensione ed etᅵ della pensione, la legge non ᅵ uguale per tutti.
Uno spezzino, ex dipendente dell’Inps, dal 1977 ha
pensione d’invaliditï¿œ e assegno di accompagnamento (1.200 euro) come cieco
assoluto, perï¿œ guida l’automobile, i falsi ciechi sono tanti, alcuni di loro
sono cacciatori e altri istruttori di nuoto; a Palermo una sorda fa la
centralinista, a Roma un paraplegico fa il maratoneta, ad Avellino un paralizzato
ara i campi, a Bari un uomo senza mani guida il camion; sono stati trovati
sordi nelle bande musicali, mentre malati di mente conducono aziende sane.
In un paese di poche migliaia di abitanti, vicino a
Napoli, con l’aiuto di medici compiacenti, 400 malati di mente prendono
l’assegno d’invaliditï¿œ; per intascare la pensione d’invaliditï¿œ, si fingono
malattie incurabili; nel paese di Militello, di 1.200 persone, vicino a
Palermo, ci sono 500 pensioni d’invaliditï¿œ. Fino al 1983 per le pensioni d’invaliditï¿œ
erogate non era previsto nemmeno un controllo, spesso quelle false aiutavano
precarie condizioni sociali perchᅵ in Italia manca una vera assistenza
sociale.
Il ministro socialista De Michelis corse ai ripari e
le pensioni d’invaliditï¿œ scesero dai 4,5 milioni del 1989 agli 1,7 nel 2002,
nel 2010 sono tornate a salire a 2,8 milioni, sarï¿œ l’effetto della crisi;
comunque, a Napoli c’ï¿œ una pensione d’invaliditï¿œ ogni 41 cittadini, a
Varese una ogni 117, i due terzi di questi sussidi sono erogati al sud, nel
2009 nel Trentino ï¿œ stata erogata una sola pensione d’invaliditï¿œ.
Gioacchino Pennino, ex medico, prende dall’Enpam 18.000 euro al mese per
invaliditï¿œ nell’esercizio della professione sanitaria, chissï¿œ se an che lui
aveva santi in paradiso.
Da un’indagine ï¿œ risultato che un medico
dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi rilasciava certificati in
cambio di voti; ï¿œ falsa una pensione d’invaliditï¿œ su due, ora purtroppo la
competenza per l’accertamento dell’invaliditï¿œ ï¿œ passata alle Regioni,
mentre ï¿œ l’Inps che paga le relative pensioni, fortuna che ci sono i
lavoratori che pagano i contributi. Le pensioni false d’invaliditï¿œ sono state
pagate anche 6.000 euro, per pagare mediatori, medici e funzionari dell’Inps, della
prefettura e dell’Asl; tra il 2003 e il 2006 un mediatore, con questo sistema,
ᅵ riuscito a fare avere la pensione a 620 persone che non ne avevano diritto.
Nel 2010 risulta che il 75% dei militari in pensione
ha il trattamento privilegiato per infermità o lesioni, manco ci fosse una
guerra permanente; una legge del 1954 prevede che gli infermi possono andare in
pensione con 15 anni di servizio e i tribunali militari assolvono regolarmente
i truffatori e li mandano in pensione anticipata. Falsi braccianti hanno
maturato la pensione agricola, recentemente ne sono stati beccati circa 250 il
giorno, soprattutto in Puglia, Calabria, Campania, Sicilia; in un caso
l’azienda era intestata a un barbone, anche la moglie di un notaio risultava
bracciante agricolo.
Per avere un’indennità di disoccupazione pari al 40%
dello stipendio, basta denunciare all’Inps 51 giornate lavorative l’anno per due
anni, in caso di maternità c'è un bonus di 11 mesi; perciò in Calabria esistono
34.000 aziende agricole, contro le 9.000 della Lombardia. Nella provincia
siciliana di Crotone l’Inps paga un numero d’indennità di disoccupazione
agricola pari a quello di tutta la Toscana; l’operazione si fa con fittizie
società agricole e qualche compiacenza negli uffici, in Sicilia esistono più
braccianti nei paesi a forte radicamento mafioso, a Careri, su 2.443 abitanti,
esistono 1.701 braccianti.
Sono almeno 30.000 i cari estinti che ogni mese
ricevono la pensione, perciò gli ultracentenari alle statistiche risultano più
di quelli che sono in realtà, alterando la media della durata della vita;
nell’estate del 2010 venti studi legali di Roma, con 300 persone indagate, sono
finiti sotto inchiesta per aver falsificato documenti utili a incamerare i
vitalizi destinati agli italiani emigrati all’estero.
A Napoli il boss camorrista Luigi Cimmino incassava la
pensione d’invaliditï¿œ Inps, nel 2007 al carcere dell’Aquila ottenne il
certificato d’infermo di mente e incapace di badare e se stesso e con quello
ottenne la pensione; riscuotono la pensione sociale o d’invaliditï¿œ Salvatore
Di Gangi, Vito Vitale, Michele Greco, Francesco Madonia e Giuseppe Calᅵ.
Comunque, Totᅵ Riina aveva fatto domanda per la pensione sociale, ma non ha
fatto in tempo a prenderla, anche Renato Curcio, fondatore delle brigate rosse,
aveva chiesto la pensione sociale, ma l’Inps, finalmente, l’ha rifiutata.
Si è scoperto che il vitalizio previsto per le vittime
della camorra, pari a 1.033 euro il mese, è stato incassato anche dalla moglie
di un boss; in America criminali e dipendenti infedeli dello stato non ricevono
la pensione pubblica, invece in Italia ancora non esiste una legge che abroghi
le pensioni per i mafiosi. L’Italia paga il vitalizio ai criminali iugoslavi
responsabili del massacro delle foibe e della polizia etnica a danno
d’italiani, fu Palmiro Togliatti che favorì l’erogazione di queste pensioni,
tra loro sono Nerigo Gobbo, Ciro Raner, Franc Boro, Mario Toffanin e Guido
Pasolini, ricevono quasi 300 euro mensili.
Donato Bilancio nel 1972 ebbe un infortunio sul
lavoro e ricevette una pensione d’invalidità di 528 euro, poi si diede al
crimine, non è stato possibile revocare la pensione perchè erogata per causa di
lavoro, in America è diverso. Senza santi in paradiso, conoscenze e favori, in
Italia non si ottiene niente, le vittime del terrorismo o i loro familiari e
infortunati non sempre hanno ricevuto una pensione, mafiosi, titini e
terroristi spesso si, è sempre questione di agganci e di furbizia. La nostra
classe politica, sempre polemica per le poltrone, non è ancora riuscita
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