A pochi chilometri da Ninfa si può visitare l’abbazia di Valvisciolo, in stile romanico cistercense, è una delle più belle e meglio conservate della regione laziale. Fondata, secondo la tradizione, nel XII sec. da monaci greci, passò nel XIII sec. all’ordine dei Templari e nel XIV sec. ai Cistercensi. Nella seconda metà del XIX sec. divenne priorato conventuale dipendente dalla congregazione di Casamari.
La presenza templare si può notare nella presenza di alcune croci caratteristiche dell’ordine (nel primo gradone del pavimento della chiesa, nel soffitto del chiostro e quella scolpita a sinistra dell'occhio centrale del rosone) ed il famoso palindromo, scoperto recentemente nel lato occidentale del chiostro dopo l’abbattimento di un muro, graffito sull'intonaco: SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS. Le lettere sono scritte in cinque anelli circolari concentrici, ognuno diviso in cinque settori, in modo da far apparire l’immagine di un bersaglio.
L'interno della chiesa è a tre navate, con pareti spoglie ma assai suggestivo. Nella cappella di San Lorenzo posta sul fondo della navata sinistra interessanti affreschi con storie del Santo, eseguiti negli anni 1586-89 dal pittore Niccolò Circignani detto il Pomarancio su commissione del cardinale Enrico Caetani e di Onorato IV. Fra le grottesche della volta, si può scorgere l’autoritratto del Pomarancio. Da vedere il bel chiostro con colonnine binate, il rosone della facciata e la foresteria dove si possono acquistare i prodotti tipici di questi monaci.
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